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Intesa europea sul clima, emissioni tagliate del 40% entro il 2030

25 ott 2014 Raggiunto nella notte a Bruxelles dai leader dell'Unione Europea l'accordo sul clima. I capi di Stato e di governo dei 28 hanno confermato le attese della vigilia per un'intesa che prevede la riduzione entro il 2030 del 40% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, fissa al 27% la produzione di energia da fonti rinnovabili ed alla stessa percentuale l'incremento di efficienza energetica. Tuttavia, in proposito, ogni Paese è "libero di fissare propri target nazionali più alti", si legge nelle conclusioni.

I leader dei 28 sono riusciti ad accordarsi su un altro punto controverso: per quanto riguarda l'interconnessione delle reti, l'Ue si impegna ad arrivare ad una quota del 15% entro il 2030, come chiedeva in particolare il Portogallo, e del 10% entro il 2020.

"Non è stato facile, ma siamo riusciti a raggiungere una decisione equa, l'accordo mette l'Europa su un percorso ambizioso", ha detto in una conferenza stampa il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, al suo ultimo summit, sottolineando come, "con la crisi in Ucraina e le turbolenze in Medio Oriente, sia diventato molto chiaro quanto urgente e vitale sia ridurre la dipendenza energetica europea".

L'Ue, ha fatto eco la cancelliera tedesca Angela Merkel, può adesso essere considerata "un attore decisivo" nei colloqui sul clima che si terranno a dicembre del prossimo anno a Parigi per arrivare ad un nuovo trattato globale. E ancora, secondo il presidente francese Francois Hollande, l'intesa raggiunta nella notte a Bruxelles "è molto ambiziosa per il pianeta, perchè l'Europa sta dando l'esempio".

Soddisfatti anche i Paesi dell'est europeo, ancora molto dipendenti dal carbone, altamente inquinante, che temono un aumento dei costi dell'energia a causa dei nuovi impegni. A parlare per loro è stata la nuova premier polacca, Ewa Kopacz, che ha assicurato che "non ci saranno oneri aggiuntivi". Varsavia ed altre capitali, infatti, sono riuscite ad ottenere una clausola di revisione per rivedere gli obiettivi dopo i negoziati del 2015, nel caso in cui non si raggiungesse un accordo altrettanto ambizioso a livello globale, con Cina, India e Stati Uniti pronti a impegnarsi allo stesso modo.

Circostanza che fa temere un possibile annacquamento degli obiettivi. Ma Van Rompuy ha ammonito: "Tutto quello che è stato deciso adesso sarà mantenuto e non andremo al di sotto di quello che è stato concordato".

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Elettricità e gas, arriva la bolletta 2.0

21 ott 2014 Dal 2015 tutto in una sola pagina

Approvata dall'Autorità per l'Energia: la fattura sarà più chiara, moderna e comprensibile.
Rivoluzione per la bolletta dell'energia elettrica: a partire da settembre 2015 arriva quella 2.0 che in un solo foglio conterrà tutti gli elementi essenziali di spesa e di fornitura ben evidenziati. Il format sarà più semplice, snello, per rendere la fattura più chiara, moderna e comprensibile. La nuova bolletta, che arriverà nella cassetta della posta di famiglie e imprese (ma anche online), è stata approvata dall'Autorità per l'energia.
La semplificazione riguarda in particolare i contenuti e i termini utilizzati. Gli attuali servizi di vendita si chiameranno "spesa per la materia energia/gas naturale", i servizi di rete "spesa per il trasporto e gestione del contatore". Nella prima pagina della bolletta sarà indicato anche il costo medio unitario del kilowattora/standard metro cubo, come rapporto tra la spesa totale e i consumi fatturati.

Chi volesse approfondire le diverse voci di spesa, potrà comunque richiedere al proprio fornitore gli elementi di dettaglio, ovvero le diverse pagine con la descrizione analitica delle componenti che determinano la spesa complessiva.

Più chiari anche i conguagli - "Le nuove bollette garantiranno anche una maggiore chiarezza in caso di eventuali ricalcoli, ovvero i conguagli, che avranno particolare evidenza in un apposito box in caso di modifiche dei consumi misurati, ad esempio per errori di fatturazione", spiega l'Autorità.

Novità anche per le modalità di invio della bolletta per i clienti in tutela, all'insegna della promozione delle modalità digitali di consegna. A regime, infatti, chi sceglierà il pagamento con domiciliazione su conto corrente bancario, postale o su carta di credito avrà come metodo principale di emissione quello digitale, con la possibilità comunque di poter richiedere la forma cartacea. Tutti gli altri clienti finali, cioè coloro che non hanno l'addebito automatico, continueranno invece a ricevere il tradizionale formato cartaceo. Inoltre, chi richiederà il formato elettronico riceverà dall'operatore anche un piccolo sconto.

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Bollette, da ottobre luce e gas più cari

21 ott 2014 Aumenti per il metano (+5,4%) e per l'energia (+1,7%). Una famiglia tipo spenderà 21 euro in più. Per il gas, le tensioni sui mercati legate agli attesi rialzi stagionali della materia prima e alla crisi russo-ucraina hanno determinato l'incremento.
Le bollette di luce e gas da ottobre saranno più salate. Lo anticipa l'Autorità per l'energia, spiegando che dal primo ottobre il metano subirà un rincaro del 5,4% (anche per la crisi in Ucraina) e l'elettricità dell'1,7%. In totale una famiglia tipo spenderà 21 euro in più. Nella nota, tuttavia, l'Autorità sottolinea che per tutto il 2014 il risparmio per la bolletta gas sarà di 84 euro.

Per il gas, avverte l'Autorità nella nota, le tensioni sui mercati legate agli attesi rialzi stagionali della materia prima e alla crisi russo-ucraina hanno determinato l'incremento del 5,4% (pari a circa 19 euro per una famiglia tipo); tuttavia, grazie alla riforma che dallo scorso anno ha agganciato i prezzi italiani a quelli di mercato europei, la stessa famiglia tipo nel 2014 avrà risparmiato 84 euro rispetto ai 1.257 euro complessivi della bolletta del gas di tutto il 2013.

"Con il vecchio meccanismo di indicizzazione al petrolio e ai contratti a lungo termine - aggiunge il presidente Guido Bortoni - la spesa per il gas sarebbe stata ben più alta. Invece, per effetto dei nuovi prezzi europei nel 2014 la famiglia tipo risparmierà il 6,7%, ovvero 84 euro in meno rispetto al 2013 e circa 66 euro (-5,3%) rispetto al 2012 nonostante l'aumento della domanda in Europa per i maggiori consumi invernali e la crisi geopolitica". Insomma, "il dato positivo è che adesso i consumatori italiani pagano la materia prima gas come gli altri consumatori europei, a un prezzo agganciato agli andamenti, verso l'alto o verso il basso, delle maggiori borse continentali".

Per quanto riguarda l'elettricità, invece, si registra un incremento trimestrale dell'1,7% (pari a circa 2 euro), principalmente a causa del recupero degli scostamenti rispetto alle stime del costo di approvvigionamento della materia prima e della necessità di finanziare alcuni oneri di sistema. Fra questi rileva, in particolare, la componente per la messa in sicurezza del nucleare A2 per far fronte alle necessità di gettito relative ai versamenti al bilancio dello Stato. Rispetto a questa componente l'Autorità ha anche evidenziato la necessità che vengano attuati i previsti provvedimenti governativi che ne permettono la riduzione.

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sistemi di accumulo

01 ott 2014

Interventi relativi agli impianti di generazione distribuita per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale

31 mar 2014 L’Autorità per l’energia elettrica e il gas in data 6 Giugno 2013 ha pubblicato la deliberazione 243/2013/R/EEL - " Ulteriori interventi relativi agli impianti di generazione distribuita per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale. Modifiche alla deliberazione dell’autorità per l’energia elettrica e il gas 84/2012/R/EEL " che definisce le modalità e le tempistiche per l’adeguamento alle prescrizioni di cui al paragrafo 5 dell’Allegato A70 al "Codice di rete" di TERNA degli impianti di produzione connessi alla rete di distribuzione aventi le seguenti caratteristiche:
• potenza complessiva superiore a 6 kW, connessi alla rete di Bassa Tensione ed entrati in esercizio entro il 31 marzo 2012;
• potenza complessiva fino a 50 kW, connessi alla rete di Media Tensione ed entrati in esercizio entro il 31 marzo 2012.
Tali impianti dovranno rispettare le prescrizioni del paragrafo 5 dell’Allegato A.70 al Codice di Rete di Terna, con la possibilità di derogare a tali prescrizioni solo per quanto riguarda le soglie di frequenza, ma garantendo di rimanere connessi alla rete almeno all’interno dell’intervallo di frequenza 49 Hz - 51 Hz.
Gli adeguamenti richiesti dovranno essere effettuati con le seguenti tempistiche:
Entro il 30 giugno 2014:
• Impianti con potenza complessiva superiore ai 20 kW, connessi alla rete di Bassa Tensione ed entrati in esercizio entro il 31 marzo 2012;
• Impianti con potenza complessiva fino a 50 kW, connessi alla rete di Media Tensione ed entrati in esercizio entro il 31 marzo 2012.
Entro il 30 aprile 2015:
• Impianti con potenza complessiva superiore a 6 kW e fino a 20 kW, connessi alla rete di Bassa Tensione ed entrati in esercizio entro il 31 marzo 2012
Si specifica che:
- non è previsto alcun premio per promuovere l’adeguamento alle prescrizioni dell’Allegato A70;
- gli impianti con potenza fino a 6 kW non rientrano nell’ambito di applicazione della deliberazione 243/2013/R/EEL.
A seguito dell’adeguamento degli impianti, i produttori sono tenuti a sottoscrivere il nuovo regolamento di esercizio trasmesso dall’impresa distributrice e a inoltrarlo alla stessa allegando una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, redatta ai sensi del D.P.R. 445/00 da un responsabile tecnico di impresa installatrice abilitata o da un professionista iscritto all’albo professionale secondo le rispettive competenze, attestante che l’impianto è in grado di rimanere connesso alla rete all’interno dell’intervallo di frequenza 49 Hz - 51 Hz, oltre alla conformità al paragrafo 5 dell’Allegato A70.
Le imprese distributrici effettuano sopralluoghi a campione sugli impianti per verificare l’avvenuto adeguamento alle prescrizioni dell’Allegato A70 e comunicano a Terna l’elenco dei singoli impianti adeguati.
Nei casi in cui gli impianti tenuti all’adeguamento risultino inadempienti, l’impresa distributrice ne dà comunicazione al produttore e al GSE. Per tali impianti il GSE provvede alla sospensione dell’erogazione di eventuali incentivi (Conto energia, Tariffa onnicomprensiva, Certificati Verdi, Cip 6/92), nonche dell’efficacia di eventuali convenzioni di ritiro dedicato o scambio sul posto, fino all’avvenuto adeguamento certificato dall’impresa distributrice

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